LA PAROLA AL RADIOLOGO
A cura del dott. Carlo Faletti
Resp. Traumatologia dello Sport - SIRM - Radiologia Muscolo-Scheletrica.

Imaging dell’overu senel ciclismo

Guido Regis
Responsabile Struttura Semplice Dipartimentale T.C. – R.M. – Azienda Ospedaliera C.T.O. – M. Adelaide Torino

Anche nel ciclismo si possono sovente verificare lesioni da sovraccarico conseguenza di continui carichi che l’apparato locomotore deve subire e sopportare durante il prolungato gesto atletico. Le principali cause sono rappresentate da:


• errore nell’arretramento o nell’altezza della sella lungo l’asse verticale a determinare una anomala posizione degli arti, del busto e conseguente non corretta cinematica della pedalata.

• prolungata posizione di carico dell’avambraccio sul manubrio e del piede sul pedale con microtraumi ripetuti legati ai sussulti lungo percorsi accidentati

A queste situazioni funzionali si possono aggiungere anomalie anatomiche che acuiscono la possibilità di determinare lesioni da sovraccarico quali il mal allineamento rotuleo, la ridotta lunghezza del tendine, il piede cavo, l’iperpronazione del piede, l’asimmetria degli arti sia superiori sia inferiori.

Questi quadri concorrono nel produrre delle alterazioni articolari, bursali e tendinee con una prevalenza a livello del ginocchio ed una sostanzialmente omo­genea distribuzione tra le articolazioni del polso, del gomito, della spalla, del tratto lombare della colonna, della regione ischio pubica, della caviglia e dell’avampiede.
La diagnostica per immagini ha un ruolo determinante, in supporto alla valutazione clinica, nel riconoscere sia le anomalie anatomico funzionali predisponenti sia le lesioni da sovraccarico conseguenti.
Per quando riguarda il mal allineamento rotuleo la valutazione radiologica si effettua sugli esami dell’arto inferiore in carico e con lo studio del “Tilt rotuleo” in T.C. Lo studio radiografico del piede cavo si effettua prevalentemente con la proiezione laterale in carico.

Come detto l’articolazione del ginocchio è quella maggiormente colpita da alterazioni da sovraccarico, che
si verificano sostanzialmente a livello della cartilagine femoro-patellare, valutabili con estrema sensibilità me­dian­te RM ed artro RM (Fig 1).


Le altre strutture del ginocchio sottoposte ad “overuse” sono quelle tendinee e paratendinee (t. rotuleo, t. del quadricipite e tendini della zampa d’oca). In questo caso è l’ecografia l’indagine di prima istanza in grado di differenziare i quadri cronici (tendinosi) da quelli acuti (tenditi, rotture parziali) così come di distinguerli dalle borsiti e paratenoniti, anche utilizzando il power doppler (Fig 2).



Il limite dell’ecografia consiste nell’impossibilità di valutare le alterazioni scheletriche correlate (apofisiti), appannaggio anche in questo caso della RM. (Fig 3)

Sostanzialmente analogo il discorso a livello dell’articolazione della caviglia ove la valutazione delle affezioni tendinee più frequenti a livello dell’achilleo e del tibiale anteriore sono dimostrabili con l’ecografia, mentre le fasciti plantari, le fratture da stress metatarsali e le rarissime patologie condrali tibio – astragaliche o tarso – metarsali trovano il “gold standard” diagnostico nella RM (Fig 4).

Per quanto riguarda il bacino e per l’esattezza la regione ischio – crurale, ove le sollecitazioni sulla muscolatura dei flessori vengono biomeccanicamente alterate dal­le anomale posizioni della sella, è ormai assodato che risulta spesso scarsamente dirimente l’indagine ecografica per la difficoltà nella valutazione delle regione inserzionale, mentre la RM rappresenta la tecnica in assoluto più diagnostica (Fig 5). Analogamente è la RM l’indagine più sensibile nell’individuare le alterazioni faccettali a livello della colonna che si accompagnano frequentemente al quadro clinico di lombalgia (low back pain).



In quasi tutte queste situazioni la radiologia tradizionale può esclusivamente individuare quelle alterazioni che si verificano nelle fasi croniche ed avanzate quali ad esempio le entesopatie calcifiche inserzionali (Fig 6) e l’osteofitosi.

Nel ciclismo la regione più colpita da affezioni a livello dell’arto superiore è il polso, accompagnata dal gomito, ove le principali patologie sono rappresentate dalla sindrome del tunnel carpale e dalla neuropatia dell’ulnare al canale cubitale che possono essere facilmente indagate con l’ecografia (Fig 7)

 

e trovano nella RM esclusivamente un completamento diagnostico in caso di negatività all’esame ecografico o per formulare una diagnosi differenziale rispetto ad alterazioni microtraumatiche e da stress a livello delle ossa carpali (Fig 8).

Come per ogni campo della diagnostica per immagini, la scelta della corretta metodica per ogni tipo di patologia è il frutto di una attenta valutazione clinica che consenta di formulare un sospetto diagnostico attendibile su cui focalizzare la prima attenzione. ■

Bibliografia
1. Kinematics of cycling in relation to anterior knee pain and patellar tendinitis. Bailey M.P., Maillardet F.J. et al. - Journal of Sports Sciences 2003
2 Mountain biking injuries: an update Kronisch R.L., Pfeiffer R.P., Sports Medicine 2002
3 Cycling injuries of the lower extremity Wanich T, Hodgkins C, Columbier JA, Muraski E, Kennedy JG. Department of Orthopaedic Surgery, Hospital for Special Surgery, New York, NY 10021, USA.