Prevenzione della patologia tendinea
da sovraccarico funzionale nei lavoratori addetti al confezionamento di prodotti ortofrutticoli

M. Muratore*, F. Calcagnile, C. Circhetta, , L. Quarta, E. Quarta
U.O. Reumatologia Ospedale Galateo San Cesario di Lecce
* Medico Competente del Lavoro ASL LE/1

INTRODUZIONE
Una delle complicanze più frequenti di alcune attività lavorative che comportano movimenti ripetitivi, è l'insorgenza di patologie flogistiche degenerative da sovraccarico funzionale delle strutture muscolo-tendinee sollecitate in maniera continuativa. In un gruppo di industrie conserviere salentine durante il periodo di confezionamento del pomodoro e del carciofo, dove la selezione dell'ortaggio avviene manualmente, spostandolo da un nastro trasportatore ad un altro, gli operai effettuano un movimento ripetitivo e continuativo di abduzione-adduzione e intra-extra rotazione dell'arto superione dominante con abnorme sollecitazione della cuffia dei rotatori. In relazione alla loro fisiologia ed alla loro funzione di trasmissione delle sollecitazioni muscolari sulle strutture scheletriche, è chiaro, come i tendini siano particolarmente resistenti ma, anche, facilmente preda di insulti traumatici e/o microtraumatici o deficit nutrizionali essenziali.
In questo studio si è voluto valutare, in collaborazione con il medico del lavoro competente, se l’aggiunta di microelementi costitutivi essenziali (EUTEND) sia in grado in maniera fisiologia di impedire l’insorgenza della patologia tendinea flogistico-degenerativa nei lavatori addetti al confezionamento dei prodotti ortofrutticoli e che per tale motivo, nei precedenti anni, era stato causa di perdita di giornate lavorative.

MATERIALI E METODI
In questo studio sono stati arruolati 63 pz , di cui 18 maschi e 45 donne, di età media di 32aa ± 8, dipendenti stagionali di 4 industrie conserviere addette ai nastri trasportatori per la selezione degli ortaggi e tenuti sotto controllo per i 42 giorni durante i quali svolgevano il lavoro di cernita. Sono stati suddivisi in due gruppi: Gruppo A, costituito da 11 maschi e 21 donne, e Gruppo B, costituito da 7 maschi e 24 femmine, a cui veniva somministrato EUTEND buste (1 al di per 45 gg,). Veniva eseguita una valutazione clinica a T0, T1 (dopo 20 gg) e a T2 (dopo 40 gg) con esame della Scala Visu-Analogica (VAS) e valutazione funzionale della spalla con test USRS (UCLA Shoulder Rating Scale: 2/35). Veniva prevista una ecografia articolare solo nei pazienti ai quali compariva sintomatologia dolorosa della scapolo-omerale interessata, utilizzando Ecografo DIASUS.

RISULTATI
A T0 nessun dipendente presentava compromissione funzionale articolare delle scapolo omerali, al controllo T1, dopo 20 gg, 3 soggetti del Gruppo A presentavano dolore ai movimenti dell'articolazione scapolo omerale dominante (VAS 7 e USRS 12 in media) per cui venivano sottoposti a terapia con FANS ed affidati ad un’altra mansione; questi soggetti eseguivano ecografia che rilevava un coinvolgimento flogistico del sovraspinoso con aumento della ipoecogenicità in sede inserzionale del tendine. Il Gruppo B, in trattamento con EUTEND, non presentava compromissione funzionale o sintomatologia degna di nota. A T2, dopo 42 giorni, i dipendenti che presentavano dolore e riduzione della capacità funzionale dell’arto dominante erano 4 e ancora tutti del gruppo A e tutti con un coinvolgimento flogistico del sovraspinoso e/o del sottospinoso, con una VAS media di 6/10 ed un USRS/test con un punteggio medio di 10.

CONCLUSIONI
Sembrerebbe che l’aggiunta di microelementi costitutivi essenziali (EUTEND), migliorando la qualità dei tendini, riduca gli episodi di flogosi tendinei così come evidenziato dai vari test di funzionalità UCLA Shoulder Rating Scale e valutazione del dolore Scala Visu-Analogica.
In conclusione EUTEND può essere considerata una vera e propria terapia di fondo per la prevenzione di patologie flogistiche tendinee di facile riscontro in alcune attività lavorative a causa dei movimenti ripetitivi e sollecitazioni continuative cui sono sottoposte le strutture muscolo-scheletriche, favorendo la riduzione delle giornate lavorative perse.
Ulteriori e più ampi studi longitudinali sono necessari, per confermare tale evidenza clinica.

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