
NF-KB È UN FATTORE DI PROTEZIONE TENDINEO ENDOGENO?
EFFETTO DI UNA COMBINAZIONE DI NUTRIENTI SU TENOCITI E MACROFAGI
IN VITRO
G. Tajana
L’attività
dei numerosi fattori che intervengono nella riparazione
tendinea (VEGF, IGF, PDGF,bFGF, TGFbeta) è mediata
dal NF-k B (1) . In particolare durante le prime fasi della
riparazioine tendinea si realizza l’attivazione simultanea
dei geni che codificano per il collagene di tipo I e per
il fattore di trascrizione NF-kB (2), è un importante
fattore di trascrizione capace di attivare un grande numero
di geni, in risposta a stimoli infiammatori, a infezioni
e ad altre condizioni di stress a cui la cellula è
sottoposta.Il fattore NF-kB è normalmente sequestrato
nel citoplasma dall' associazione con un inibitore chiamato
I-k, che legandosi al dominio N-terminale delle due sotunità
(p50 e p65) di cui è formato NF-kB, ne maschera le
sequenze della localizzazione nucleare. In seguito a stimolazione
delle cellule, I-kB viene fosforilato in due residui di
serina N-terminali da parte di una I-kB cinasi. L' inibitore
I-kB vien ubiquitinato e quindi degradato nel proteosoma.
Si ritene che NF-kB nel tendine possa costituire un “regolatore
centrale” della omeostasi tessutale. Le capacità
di riparazione del tessuto sono assai modeste, EUTEND è
una combinazione di nutrinenti (Metilsulfonilmetano, L-Lisina,
ornitinachetoglutarato, Glucosamina, Condrotin solfato,
acido ascorbico, biotina) potenzialmente capace di integrarsi
nei circuiti metabolici che si attivano durante il funzionamento
e la riparazioine tendinea. Vengono riportati i dati della
risposta di tenociti in vitro EUTEND in rapporto alla dose
ed al tempo. In particolare è stato verificata la
capacità di indurre la produzione di NF-kB e di verificare
una possibile azione di protettiva su tenociti e su una
specifica popolazione macrofagica (J774). E’ stata
valutata l’azione di EUTEND a diverse concentrazioni
sulla cinetica di proliferazione dei tenociti attraverso
l’incorporazione di [3H Thymidine], sul ciclo cellulare
attraverso l’mpiego della citofluorimetria a flusso
(FCM) e la produzione di collagene [3H Proline].Inoltre
è stata valutata la protezione da apoptosi sperimentalmente
indotta attraverso l’impiego di due donatori di NO
strutturalmente non correlati , S-nitroso glutatione (GSNO)
e sodio nitroprussiato (SNP). Il nostro laboratorio ha precedentemente
dimostrato che questi donatori riducono l’espressione
di Cox-2 e di NF-kB e che questo fattore di trascrizioone
possa svolgere una azione anti-apoptosica (3-4). Ogni esperimento
è stato eseguito in triplicato ed è stato
valutato attraverso lo Student Newman-Keuls test. Tenociti
trattati con EUTEND nelle prime 24 ore non mostrano alcun
incremento della proliferazioone che è invece osservabile
nelle ore successive ( 36, 48, 60) raggiungendo il massimo
a 72 ore ( p < 0.05 ) secondo una modalità concentrazione
dipendente compresa tra 50 e 200 ng/ml In particolare l’EUTEND
alla concentrazione finale di 100 ng/ml determina un incremento
della sintesi del DNA del 53% ( p < 0.05) ed un significativo
incremento delle cellule in fase S (p<0.05). Alle medesime
concentrazioni si realizza una incorporazione della prolina
del 87% ed un incremento del mRNA del procollagene alfa-1
significativamente più elevata rispetto ai controlli
: (0.266±0.06 U vs 0.162±0.05 U p<0.01).
Non esiste una correlazione statisticamente significativa
tra la proliferazione cellulare e la sintesi di collagene
(p = 0.259 Pearson). EUTEND è in grado inoltre in
macrofagi J774 di potenziare l’azione di protezione
anti-apoptosi indotta da donatori di NO. Queste prime osservazioni
suggeriscono come i componentti di EUTEND siano in grado
di sttimolare la proliferazione ed il metabolismo di tenociti
in vitro svolgendo inoltre una significativa attività
antiaptosica.Non è stato definito quali tra questi
effetti siano riconducibili ad uno o più componenti
della miscela di nutrienti testati.
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