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Anno 5 - Numero 2 - 2005
IL MEDICO SPORTIVO
Periodico di aggiornamento scientifico e
professionale


UN NUOVO APPROCCIO TERAPEUTICO NELLA PATOLOGIA TENDINEA
M. Muratore, F. Calcagnile, E. Quarta
U.O. Reumatologia Ospedale Galateo San Cesario di Lecce

Introduzione
I tendini e le aponeurosi sono costituiti da connettivo denso. Le fibre collagene che compongono il tendine sono riunite in piccoli fasci che, successivamente si dividono in fibrille di minore entità. Il tendine, pertanto è costituito per circa il 90% da collagene di I tipo, per il 4% da elastina ed il resto da altre importanti macromolecole ( fibrillina, laminina, proteoglicani, aminoacidi…). In relazione alla loro fisiologia ed alla loro funzione di trasmissione delle sollecitazioni muscolari sulle strutture scheletriche si rende evidente come i tendini siano particolarmente resistenti ma, anche, facilmente preda di insulti traumatici e/o microtraumatici o deficit nutrizionali essenziali. In questo studio si è voluto prendere in considerazione le “tendinosi”, quale processo degenerativo iniziale, per verificare se il solo trattamento con FANS o, invece,l’aggiunta di microelementi costitutivi essenziali ( EUTEND) sia in grado di ripristinare la fisiologia del tendine determinando un miglioramento del quadro anatomico e, quindi, funzionale. Nel nostro studio è stato valutato il tendine del sovraspinoso che presentava fenomeni di tipo degenerativo in fase flogistica, con aspetti ecografici di tendinosi ( aumento di volume ± disomogeneità ecostrutturale corrispondenti alle aree di degradazione del collagene ad opera di proteasi come la collagenasi e, successivamente, gelatinasi e stromelisina).

Materiali e metodi
In questo studio sono stati arruolati 31 pz , di cui 19 maschi e 12 donne, di età media di 54aa ± 8, affetti da “periartrite scapolo-omerale”, in cui era presente un coinvolgimento flogistico del sovraspinoso. Sono stati suddivisi in due gruppi: Gruppo A, costituito da 9 maschi e 6 donne, messi in trattamento con Diclofenac 75mg x 2/die per 20gg. Gruppo B, costituito da 10 maschi e 6 femmine, in terapia con Diclofenac 75mg x 2/die per 20gg ed EUTEND buste ( 1x2 al di per 30gg, poi 1/die x 2 mesi ). A tutti è stata eseguita una ecografia a T0, a T1 (dopo 1 mese) e T2 (dopo 3 mesi) utilizzando Ecografo DIASUS. Veniva eseguita una valutazione clinica a T0, T1 e T2 con esame della Scala Visu-Analogica (VAS) e valutazione funzionale spalla con test USRS ( UCLA Shoulder Rating Scale: 2-35).

Risultati
Al controllo T1 (dopo un mese), si rilevava un miglioramento clinico significativo, evidenziato sia da una riduzione della VAS che da un incremento del punteggio medio della USRS in entrambi i gruppi A e B. L’esame ecografico evidenziava, inoltre, una riduzione della ipoecogenicità in sede inserzionale del tendine, quale segno di efficacia della terapia antinfiammatoria. Alla valutazione in T2 (dopo 3 mesi), nel Gruppo A, in 5 pazienti vi era stata una riacutizzazione della sintomatologia dolorosa e funzionale e, in media, un peggioramento del quadro funzionale USRS, sia rispetto a T1 che al Gruppo B, anche se tale differenza non era statisticamente significativa. Nel Gruppo B, invece, persisteva, in tutti pazienti, il quadro funzionale rilevato in T1, sia come VAS che come USRS. L’esame ecografico evidenziava nel Gruppo B un miglioramento del quadro tendinosico, con un aspetto meno disomogeneo del tendine, minor numero di aree ipoecogene nel corpo tendineo ed un ristabilimento della regolare struttura fibrillare non così evidente nel Gruppo A, a conferma che l’aggiunta di microelementi costitutivi essenziali in terapia può avere un ruolo nel ripristino della “qualità” del tendine.

Conclusioni
Sembrerebbe che l’aggiunta di microelementi costitutivi essenziali, migliorando la qualità dei tendini, riduca gli episodi di riacutizzazione algici, così come evidenziato dai vari test di funzionalità e/o valutazione del dolore (USRS, VAS). In conclusione EUTEND può essere considerata una vera e propria terapia di fondo per le patologie degenerative tendinee, anche se necessitano ulteriori e più ampi studi longitudinali anche in altre patologie in cui è presente la degenerazione tendinea (diabete ecc.) per confermare tale evidenza clinico-strumentale.

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