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Gli infortuni muscolari
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Anno 5 - Numero 2 - 2005
IL MEDICO SPORTIVO
Periodico di aggiornamento scientifico e
professionale


GLI INFORTUNI MUSCOLARI DA TRAUMA DIRETTO NEL BASKET
Masserano Gianni,
Fisiatra - Responsabile Staff Medico Lauretana Basket Biella
Zanazzo Milco,
Mft - AZIMUT riabilitazione - Biella

Introduzione
La lesione muscolare è una patologia molto frequente nella pratica sportiva e la letteratura riporta un’incidenza intorno al 25-30% di tutte le lesioni da sport.
Una recente statistica della National Basketball Association ha mostrato che tali lesioni presentano un’incidenza che le colloca al quarto posto fra le più frequenti, dopo la distorsione di caviglia, la tendinite rotulea e i problemi del rachide.
Le lesioni muscolari da traumatismo diretto nei giocatori di basket, rappresentano una minima percentuale degli infortuni muscolari ed il distretto più esposto è sicuramente quello costituito dalla loggia antero-laterale della coscia.
Le possibilità terapeutiche sono molte e variano in base alla severità delle condizioni del paziente, dell’estensione e della localizzazione della lesione. Lo scopo di questo studio retrospettivo è di analizzare il percorso riabilitativo effettuato con un gruppo omogeneo di atleti agonisti.

Materiale e metodi
Nelle stagioni agonistiche 2001/2002 e 2002/2003, disputate dalla nostra squadra nel campionato di basket di serie A1, si sono verificati 9 infortuni muscolari.
Di questi 4 per trauma diretto durante le fasi di gioco, in partita od in allenamento; 3 all’arto inferiore destro e 1 all’arto inferiore sinistro, tutti localizzati tra vasto laterale e retto femorale. Un giocatore ha subito due infortuni, non contemporanei, su entrambi gli arti inferiori.
Tutti i soggetti sono stati sottoposti ad indagine ecografica e studio R.M.N. dopo l’infortunio e prima del rientro. In un caso si è rivelato necessario procedere a drenaggio ago-aspirato dell’ematoma sotto guida ecografica.


Trattamento riabilitativo
Nelle fasi immediatamente successive all’evento traumatico, è stato impostato trattamento farmacologico a scopo anti-infiammatorio ed anti-dolorifico, abbinato a trattamento locale con crioterapia e bendaggio compressivo.
Le terapie fisiche utilizzate sono state tecar-terapia ed ultrasuoni ed il recupero dell’escursione articolare completa è stato spesso lento e difficoltoso. Il programma riabilitativo si è diviso tra idrokinesiterapia e trattamento a secco. Lo scarico gravitazionale e la detonizzazione ottenuta dalla permanenza in acqua, hanno consentito di anticipare l’esecuzione di movimenti attivi del gruppo muscolare lesionato; la pressione idrostatica inoltre, ha facilitato il drenaggio linfatico e vascolare.
A secco invece, è stato praticato inizialmente un drenaggio linfatico manuale che, gradualmente si è trasformato in un vero massaggio eutrofizzante.
Il lavoro attivo, con elastici o piccoli sovraccarichi, in catena cinetica chiusa ed aperta, è iniziato sempre dalla contrazione della muscolatura antagonista, per arrivare alla contrazione isotonica (eccentrica e concentrica) e isocinetica.
Costante allungamento di tutta la muscolatura degli arti inferiori è stata effettuata in modo segmentario e globale ( r.p.g.).


Risultati


Conclusioni
Tutti gli atleti sono ritornati alla pratica agonistica, ma solo dopo una riabilitazione attenta e prolungata, in un caso superiore ai 40 giorni. L’assenza dal campo sportivo si è rivelata così avere un’incidenza piuttosto alta rispetto agli altri infortuni, in tutti i casi presi in esame. Questo dato ci induce a pensare che, pur avendo la traumatologia muscolare diretta un’incidenza relativamente bassa nell’ambito dell’infortunistica del basket, le problematiche da essa derivate rivestono un notevole impegno di risorse da parte del giocatore e di tutto lo staff sanitario.

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